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Ringraziamo roberto Todero per aver accettato il nostro invito ed il comune di Muggia per aver concesso gli spazi della Biblioteca Guglia ed averci dato modo di organizzare questo incontro.
Questo nuovo libro sul complesso tema dell’identità e dell’esperienza della guerra vissuta dai sudditi del Litorale Austriaco è un racconto anche per immagini della nuova guerra che vide l’ultimo scontro di cavalleria della storia. Essa generò quasi contemporaneamente i primi assi dell’aviazione e della guerra sottomarina mentre a terra si riscoprivano le corazze, le mazze ferrate, le bombarde e la vita nel fango delle caverne.
Gli ultimi italiani d’Austria conobbero l’ingiustificata diffidenza dei comandi militari, il disprezzo e talvolta l’offesa diretta dei loro stessi comandanti. Tutto il contrario di quanto era espresso dalle leggi asburgiche; lo stesso imperatore dovette intervenire per raddrizzare un torto o per rimediare a un palese errore. Il volume contiene anche un breve studio sui soldati ebrei del reggimento 97°.
Roberto Todero ricercatore storico della prima guerra mondiale, esperto di uniformologia e storia asburgica, ha organizzato mostre in Italia e all’estero: Trieste, guarnigione della belle époque 1883 – 1914; Balcani – Galizia 100 anni, scena prima e la mostra quinquennale Uno sguardo dal Litorale 1914 – 1918. Per i suoi studi gli è stata conferita la Ehrenkreuz da parte della Croce Nera d’Austria. Tra i suoi libri con la Gaspari: KAPPENABZEICHEN distintivi da berretto austroungarici (2003) DALLA GALIZIA ALL’ISONZO STORIA E STORIE DEI SOLDATI TRIESTINI NELLA GRANDE GUERRA (2006); IL RACCONTO DELLE CARTOLINE IMPERIAL REGIE (2012), I FANTI DEL LITORALE AUSTRIACO SUL FRONTE ORIENTALE 1914-1918 (2014), CANI E SOLDATI NELLA PRIMA GUERRA MONDIALE (2011).
Roberto TODERO
ricercatore storico, studioso della prima guerra mondiale, animatore culturale, collezionista, esperto di uniformologia e storia asburgica è autore di molti volumi legati alla storia e alle tradizioni dell’esercito austro – ungarico con particolare riguardo alle vicende dei militari arruolati nel Litorale Austriaco. Collabora con svariate associazioni ed istituzioni italiane ed estere. Conferenziere e conduttore di serate tematiche ha partecipato o organizzato mostre in Italia e all’estero tra le quali le recenti Trieste, guarnigione della belle époque 1883 – 1914, Balcani – Galizia 100 anni, scena prima e la mostra quinquennale Uno sguardo dal Litorale 1914 – 1918. Il suo impegno per tenere viva la memoria è stato premiato nel 2010 con il conferimento della Ehrenkreuz da parte della Croce Nera d’Austria. Dal 2012 è nell’elenco degli Esperti sui Siti della Grande Guerra riconosciuti in FVG con apposita legge regionale.
Abbiamo rivolto alcune domande all’autore per introdurre l’argomento. a voi la breve intervista….
Sono molti e diversi i fattori che mi hanno portato a questo lavoro. Il desiderio di portare a buon fine l’opera che il Capitano Radeglia (KuK IR 97) non ha potuto scrivere negli anni ’30 per mancanza di mezzi e fonti, il desiderio di comunicare la nostra storia, così diversa ma non per questo trascurabile, la volontà di aiutare a non dimenticare un avo.
La ricerca sul 97 comincia per me 40 anni orsono… per questo libro ho lavorato molti anni, quasi 10.
Scegliere le fonti più adatte, trascurarne alcune per metterne in luce altre, sempre senza intenti agiografici.
I miei viaggi in Galizia sono stati determinanti. Suddivisa oggi tra Ucraina e Polonia è un territorio molto bello, fatto di grandi spazi. Solo camminare su quei sentieri, salire su quelle colline permette di capire tante cose. Conoscere i cimiteri dei nostri corregionali di allora, che ancora (e per sempre) riposano nei bei cimiteri galiziani, gestiti da un apposito ente polacco. Vedere come ancora oggi rispondano ai criteri voluti dagli architetti del servizio cimiteriale della monarchia: cimiteri in cima a una collina dove tutti possano vederli e dove i caduti riposino vicino al luogo del loro sacrificio. Sepolti sugli stessi luoghi che li ha visti “combattere” e morire. Ma ho dovuto approfondire anche qualche pezzetto di Carso, dove (caso unico per il 97) un battaglione di marcia ha combattuto nelle prime due battaglie dell’Isonzo, tra il Monte San Michele e il Bosco Cappuccio.
Ambedue le cose. Ho voluto questo libro a chiusura di un ciclo dedicato al 97° iniziato nel 2006 e proseguito nel 2014. Libri e mostre che sono andati di pari passo nel raccontare e nel far vedere. Rendere voce, come nel mio studio sui canti degli italiani d’Austria completato da un CD del coro del gruppo costumi tradizionali Bisiachi di Turriaco, rendere i colori, e per questo servono sia le mostre che i rievocatori in grado di accompagnare le escursioni in uniforme d’epoca.
Perché è in primo luogo storia di famiglia. Solo in seconda battuta grande storia. Quando accompagno ragazzi della regione al cimitero militare di Redipuglia mi rendo sempre conto di quanto siano coinvolti, ma di come non sappiano di esserlo nel luogo “sbagliato” per la memoria locale, per la storia dei loro bis – tris nonni che riposano a quasi 1000 Km. lontano da qua. Almeno così è per gran parte delle famiglie del territorio. Fino a che nella scuola non verrà studiata una comune storia europea, capace di unire i fatti (e non di contrapporli) andrà così, in modo parziale e sbagliato.